Grosio (mt. 656)
"Un labirinto di valli, di balze, di varchi, di boschi, di pascoli,
sormontati da ghiacciai e cime superbe".
La bellissima e solitaria Val Grosina è così descritta dalla
"Guida alla Valtellina" del Cai: era il 1873 e oggi, grazie
alla gelosia che i grosini nutrono per questa idilliaca vallata, la descrizione
è ancora valida.
Ferma nel tempo e sempre bellissima la Valle è ancora lì
ad attendere di essere contemplata, sempre con pudore.
E le tradizioni sono ancora vive nel paese di Grosio: basta passare nelle
sue piccole vie per sentire ancora il profumo del fieno che proviene dalle
stalle.
Un paese che ha mantenuto vive la storia del costume tipico, portato ancora
la domenica dalle donne per andare a messa e comunque presente in tutte
le manifestazioni grazie al Gruppo Folcloristico "La Tradizione".
Grosio è un centro importante per la presenza del Parco delle Incisioni
Rupestri, dove oltre all'Antiquarium, scrigno di tesori archeologici,
di notevole importanza è la presenza della Rupe Magna sulla quale
sono ben visibili le immagini "simbolico-cuppelliformi" e le
rappresentazioni antropomorfe tra loro collegate.
Nelle vicinanze, la grandiosità del passato è ricordata
dai resti dei Castelli di San Faustino e Visconti Venosta.
Del '500 la Villa Visconti Venosta, nel centro del paese, arricchito dalla
presenza della Chiesa di San Giorgio, del XI secolo ma rimaneggiata a
partire dal 1480 e nel secolo XVII (un bell'esempio, comunque, di gotico
quattrocentesco).
La casa del grande pittore cinquecentesco Cipriano Valorsa.
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